Roma, 8 apr – L'iniziativa “alfabeti ecologici”, per fornire agli studenti di ogni ordine e grado non solo delle lezioni ma un vero nuovo paradigma culturale che contempli lo studio delle crisi ecologiche (e non solo di quella climatica) e a soprattutto delle cause profonde che le provocano “è importante perché nasce dal basso, da insegnanti, ex insegnanti, genitori. E anche perché mette in ordine, e vorrebbe mettere all'interno dei programmi scolastici fin dalla più tenera infanzia, una modalità differente di porsi rispetto all'ambiente e alla natura. E’ evidente che questa sensibilità che è così presente, quasi innata direi, nelle creature piccole, va però coltivata e indirizzata attraverso la formazione anche dei docenti e delle docenti e con il coinvolgimento del territorio”. Così la capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Luana Zanella, che questa mattina insieme a Ilaria Fontana di M5S ha portato a Montecitorio la proposta che insegnanti e genitori, già 600 a oggi tra cui l’Associazione per la decrescita, Teachers for future, Alas, la Rete Green School e molte altre, ha declinato in una serie di iniziative in diverse scuole e in una lettera indirizzata al ministero dell’Istruzione. Zanella pensa “a spazi aperti, una didattica che tenga molto in considerazione, soprattutto nelle grandi città, la necessità dei bambini di toccare con mano la terra, di vedere come crescono i fiori, come si comportano gli animali. Sono spunti che già esistono, pratiche diffuse nel nostro territorio e nelle nostre scuole, perché credo che sia le maestre della tenera infanzia che quelle della scuola primaria siano straordinarie in questo. E quindi io credo che il ministero farebbe molto bene a incontrare gli ispiratori di una politica educativa differente, e a tenere in considerazione le numerosissime firme che sono state raccolte a dire che c'è un interesse diffuso, una necessità direi, che le famiglie esprimono”.

(PO / Sst - Sis)