Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

ROVELLI: BOICOTTAGGIO
ATENEI RAGIONEVOLE

ROVELLI: BOICOTTAGGIO <BR> ATENEI RAGIONEVOLE

“Lo strumento del boicottaggio ha dato buoni frutti in passato. Per l'Apartheid in Sudafrica funzionò, gli studenti di tutto il mondo ottennero dalle università di tagliare i legami con il Paese. Le scelte del governo di Netanyahu sono condannate in maniera pressoché unanime, perfino dagli Usa, che hanno ripetutamente espresso un disagio per il massacro di palestinesi in corso. La speranza è che la situazione evolva verso la ragionevolezza e si torni alla piena collaborazione scientifica”. Così Carlo Rovelli, fisico teorico, autore dei bestseller di divulgazione scientifica, in una intervista a La Stampa difende gli studenti che protestano contro la guerra in Palestina: “Brandire la clava dell'accusa di antisemitismo contro dei giovani generosi che si indignano per 30 mila morti e per la situazione disperata di milioni di esseri umani non è combattere l'antisemitismo: è alimentarlo”, “un'azione di pressione su Israele potrebbe essere ragionevole”. Molti professori israeliani saranno in disaccordo con le politiche del premier… “Spero proprio che lo siano. Ne conosco diversi che lo sono e per questo motivo sono favorevoli al boicottaggio. È un gesto simbolico, questa è la sua forza. In concreto, i suoi effetti sono irrisori”. La Normale mette l'accento sul rischio che le ricerche siano "dual use", applicabili all'ambito militare. C'è questo pericolo? “Sì, molta ricerca scientifica ha applicazioni militari. Lo dico, da scienziato, con profonda tristezza”.  Inoltre sottolinea: “Leggere tutto, incluse le proteste, in chiave di razze o religioni, questo è razzismo, e questo alimenta l’antisemitismo”. (4 apr - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)