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SANTANCHE' INDAGATA
PER TRUFFA A INPS

SANTANCHE' INDAGATA <br> PER TRUFFA A INPS

La procura di Milano ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini preliminari verso il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e altri quattro soggetti, con l'ipotesi di truffa ai danni dell'Inps, in merito a presunte irregolarità nell'uso della cassa integrazione in deroga Covid 19, che coinvolgono in totale 13 dipendenti. Tra gli indagati, oltre alla Santanchè, figurano due società - Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl - il compagno del ministro Dimitri Kunz D'Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile tesorerie di Visibilia. Secondo l'ipotesi accusatoria, i 13 dipendenti sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore a loro insaputa, continuando quindi l'attività lavorariva, provocando un danno superiore a 126 mila euro all'ente pubblico. "La cassa integrazione in deroga è stata uno strumento fondamentale, messo in campo dal governo dell’epoca, il Conte II, per sostenere imprese e lavoratori durante il periodo del Covid.  Nel corso del lockdown di marzo-maggio 2020, secondo quanto ci dice l’ultimo rapporto dell’Inps, ha raggiunto 5,5 milioni di lavoratori. Alla luce di quella drammatica esperienza e dell’importante sforzo che la collettività ha fatto per finanziare la cassa in deroga ed evitare che la tragedia dell’epidemia si traducesse anche nella tragedia della perdita di posti di lavoro, con conseguenze enormi per famiglie e imprese, l’accusa da cui deve difendersi la ministra Santanchè appare di una gravità inaudita. L'ipotesi è di truffa aggravata nei confronti dell’Inps per una presunta gestione irregolare proprio della cassa integrazione in deroga Covid. Potrebbe significare averne usufruito anche per lavoratori che continuavano però a lavorare. Non pensa la ministra, non pensa la presidente del Consiglio, non pensa il governo tutto e la maggioranza che lo sostiene che un passo indietro in un contesto di questo genere sia un passo dovuto?" dichiara Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale Pd. “Di tutta la torbida vicenda che riguarda Daniela Santanchè e le sue aziende, l’aspetto più grave e desolante sono le menzogne raccontate nelle aule parlamentari proprio sulla gestione della Cassa Covid. Ora su questo indagheranno i magistrati: saranno loro a stabilire se c’è stata o meno truffa ai danni dello Stato. Sul fronte politico però, la presidente del Consiglio Meloni crediamo che debba iniziare a chiedersi se è ancora il caso di tenere nella sua squadra una ministra che rischia un processo. Le ipotesi di reato sono troppo gravi per far finta di niente” così in una nota i deputati M5s in commissione Attività Produttive.  “Consiglierei la presidente Meloni, e con lei anche ai suoi ministri e parlamentari, di dedicare una maggiore attenzione a quei ministri del suo governo accusati di aver truffato lo Stato piuttosto che a cercare di infangare quei sindaci come Antonio Decaro impegnati da sempre nell’affermare i valori della legalità e della correttezza” afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra. (Roc - Fre)  

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