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Ai, Versace (Az): opportunita’ per disabili, ma occhio a privacy e accessibilita’

Roma, 20 mar - Quelle legate all’intelligenza artificiale sono innovazione, “che anche il mondo della disabilità utilizza in modo particolare, se vogliamo pensare a Siri, ad Alexa, per dirne due che utilizziamo in realtà un po’ tutti ma che agevolano tantissimo anche le persone con disabilità. È anche vero che però nonostante l'Europa abbia recentemente licenziato una legge”, l’AI Act, “sono proprio le persone con disabilità ancora particolarmente esposte, perché se non viene circoscritto l'utilizzo può essere anche utilizzata per capire con l'inganno informazioni personali, anche a tutela della privacy di tante persone pure con disabilità anche cognitive, che non sono in grado di difendersi davanti a questa prepotente invasione delle nostre vite dell’intelligenza artificiale, che ha i suoi pro e sicuramente anche i suoi contro”. Così la senatrice di Azione, Giusy Versace, in occasione della conferenza stampa sull’intelligenza artificiale tra gestione del rischio e innovazione responsabile, cui ha preso parte anche il professor Ruben Razzante, autore del volume ‘Il governo dell’intelligenza artificiale’. Sempre rispetto alle persone con disabilità, Versace vede “delle grandi opportunità, serve però che la politica in maniera trasversale si unisca per renderle accessibili: penso alle protesi, in cui l’intelligenza artificiale aiuta tantissimo per mantenere l’equilibrio, per esempio tramite ginocchia elettroniche che consentono di simulare il movimento dell’arto sano. O ai puntatori elettronici per chi ha difficoltà a comunicare. Molte di queste cose però non sono nei Lea, non sono nella nomenclatura nazionale: molte delle persone con disabilità vivono con entusiasmo i progressi della scienza ma con disagio e frustrazione il fatto che non sono accessibili”.

(PO / Sis)

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