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Europee: "Sud chiama Nord" si accorda con Italexit, e punta leghisti scontenti

Roma, 14 mar - "Credo che sia indispensabile che gli elettori che in passato abbiano manifestato un'idea abbiano la possibilità di continuare ad esprimerla: oggi abbiamo ufficializzato l'accordo con il movimento Italexit proprio perché non si può buttare alle ortiche un progetto del genere per qualche strapuntino che qualcuno starà immaginando, la libertà è anche questo". Cateno De Luca, segretario di "Sud chiama Nord" nonché deputato dell'Assemblea regionale siciliana e sindaco di Taormina, annuncia così in una conferenza stampa alla Camera l'accordo in vista delle Europee con il movimento guidato da Gianluigi Paragone fino alle dimissioni di quest'ultimo, arrivate lo scorso dicembre. Accordo che arriva – sotto l'insegna della lista "Libertà" - a una settimana di distanza da quello con il Partito Popolare per il Nord, fondato da Roberto Castelli. Alla diffida annunciata da Paragone per l'uso del simbolo di Italexit, De Luca replica così: "Noi abbiamo i nostri legali e nelle sedi opportune faremo le nostre azioni". De Luca, inoltre, confida anche di guardare con interesse ai settori della Lega scontenti del segretario Matteo Salvini: "Sarò in missione speciale a Milano il 22 e 23 marzo, ci sono micce da accendere" rivela, per poi aggiungere: "Con Bossi ci siamo visti il 22 settembre scorso, ora probabilmente prenderò un caffè a Gemonio…". Presidente di "Sud chiama Nord" è Laura Castelli, ex M5S ed ex viceministro all'Economia: "'Sud chiama Nord' – spiega - è un partito nazionale, che nasce dalla Sicilia, dopo anni di civismo e che alle ultime elezioni nazionali ha eletto due rappresentanti in Parlamento (Francesco Gallo alla Camera e Dafne Musolino al Senato, ndr) conquistando così sul campo la possibilità di proseguire questo percorso anche presentandosi alle Europee".
"Abbiamo scelto di farlo – aggiunge - raccontando la storia di un paese che ormai è uniformato in un unico messaggio, ormai si parla per slogan e non si ha più il coraggio e la libertà di puntare il dito su alcune cose che non vanno. Un atteggiamento che non dà garanzie agli italiani di poter ancora beneficiare dei diritti di cui hanno sempre goduto: stiamo parlando di una sanità minata da un continuo taglio delle risorse, in un'Europa che ritiene che salvare vite umane non sia un valore, definendo 'debito cattivo' la spesa sanitaria. Un'Europa che parla di green ma non si accorge che nel farlo obbliga le persone a pagare una tassa qualora non si possano permettere l'efficientamento energetico della propria casa, svalutandone il valore. Non rendendosi conto che per l'Italia e altri paesi del Mediterraneo queste direttive scardinano completamente i valori e le basi fondanti di una Repubblica come quella italiana. Un grosso errore, e tutti i partiti tradizionali che si presenteranno a queste elezioni non proferiscono parola". "'Sud chiama Nord' – continua l'ex deputata - ha deciso di aprire a tutte le rappresentazioni territoriali, ai movimenti civici che sotto la parola 'Libertà' ritengono di dover costruire una messaggio alternativo, 'antisistema' nel senso che il sistema è mummificato". "Ogni giovedì – annuncia Castelli - faremo vedere chi salirà a bordo di questo progetto, con degli obiettivi molto concreti, a partire dal tema della pace a quello della sovranità, inteso anche come autonomia dei territori: più in generale sul tema dei diritti, dalla sanità alle pensioni fino all'aiuto a chi non ce la fa, visto che il numero di poveri continua a salire. Noi – assicura - continueremo a insistere su questi temi, che sempre più definiscono una brutta deriva di questo Paese". (PO / Roc) ////

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