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Insicurezza pubblica: ecco
chi delinque di più in Italia

di Piero Innocenti

Alcuni gravissimi episodi di violenza e di criminalità di strada verificatisi negli ultimi mesi in diverse città hanno visto il coinvolgimento di cittadini stranieri, sia come autori che, in misura minore, come  vittime.  Si è tornati a parlare di stranieri che delinquono più degli italiani. I dati elaborati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza relativi agli ultimi tre anni (2021/2023 sino al 21 agosto scorso) sulle persone denunciate dalle forze di polizia per delitti vari, possono aiutarci a comprendere meglio la situazione.

 Mediamente, nel periodo sopra indicato, la percentuale degli italiani arrestati/denunciati si è attestata intorno al 66% il che vuol dire che su un totale di 2.192.286 persone ( 864.392 nel 2021, 840.503 nel 2022 e 487.391 nel 2023 alla data del 21 agosto),  1.474.603 sono risultati italiani. Il 34% di stranieri denunciati per vari reati è una percentuale di tutto rilievo se si ha riguardo alla popolazione dei residenti regolari che è di poco superiore ai 5 milioni (a cui sommare i circa 500mila stranieri irregolari, secondo stime consolidate, spesso coinvolti in attività delittuose), ossia l’8,4% della popolazione totale residente in Italia che è di poco inferiore ai 59 milioni di abitanti.
Le regioni che hanno registrato il maggior numero di persone segnalate all’autorità giudiziaria sono state, nell’ordine, la Lombardia con 331.634, il Lazio con 204.003,la Campania con 190.087, la Sicilia con 184.870 e l’Emilia  Romagna con 181.864 ( in fondo alla classifica la Valle d’Aosta con 4.395 arrestati/denunciati).
In alcune regioni, poi, il commercio di stupefacenti ha assunto dimensioni davvero incredibili. In Campania, ad esempio,  nell’arco temporale suindicato, sono state 15.455  le persone denunciate per traffico/spaccio di cui 3.323 solo nel 2023 mentre per il contrabbando di sigarette la regione è in cima alla classifica nazionale con 1.309 persone denunciate. In tema di reati collegati alle droghe balzo in avanti nel contrasto in Emilia Romagna con ben 13.696 denunciati ( 704 nei primi otto mesi del 2023), in prevalenza per spaccio, 21.751 per furti vari (includono anche quelli nelle abitazioni divenuti una vera piaga in alcune città). Non sono mancate le denunce per associazione di tipo mafioso (art.416 bis c.p.) con 101 persone segnalate dalle forze dell’ordine; denunciati per la violazione dell’art.416bis che nel Lazio salgono a 799 ( 33 solo in questo scorcio di 2023), a conferma di una presenza sempre più invasiva di cellule della mafia calabrese e della camorra. In aumento anche i topi di auto, di appartamento e i “manolesta” denunciati in stato di arresto o di libertà (20.313, di cui 1.159 nel 2023); 21.446, poi, quelli che hanno avuto problemi con gli stupefacenti, in particolare con i derivati della cannabis e cocaina per la quale si registra anche quest’anno un vero boom nelle importazioni ( già sequestrate oltre 14 tonnellate in tutto il territorio nazionale).
 Nella “benestante” Lombardia 495 le persone denunciate/arrestate per associazione di tipo mafioso e 16.452 per il delitto di lesioni dolose causate spesso da coltelli, cocci di bottiglia, strumenti da punta, bastoni, per un primato che deve indurre a valutazioni politiche non più rinviabili.
In Sicilia, sempre nel periodo in esame, sono state 241 le persone denunciate per omicidi volontari consumati ( 9 nel 2023) e 1.137 quelle indagate per associazione mafiosa ( il numero più basso in Trentino Alto Adige con 9 persone). Un sintetico panorama criminale da approfondire anche per cercare di dare una risposta a quanto sottolineava nel lontano febbraio del 2018 la Commissione Parlamentare antimafia nella sua relazione conclusiva ( approvata all’unanimità) di fine Legislatura evidenziando che eravamo diventati, tra i Paesi occidentali più civili, quello più appetibile per i delinquenti. 

(© 9Colonne - citare la fonte)