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Def, Lorenzin (Pd): verso manovra lacrime e sangue

Roma, 23 apr - “Quello che è emerso chiaramente già nell'audizione di Giorgetti durante la discussione sulla nuova governance europea, e adesso con questo Def senza quadro programmatico, che ci dà delle cifre da recuperare per i prossimi anni veramente ingenti, ci porta a una legge di bilancio per il prossimo anno come minimo di lacrime e sangue”. È l’allarme lanciato da Beatrice Lorenzin, senatrice del Partito democratico, in occasione di una conferenza stampa del gruppo dem al Senato. Una legge di bilancio, la prossima, “con cui forse non riusciremo neanche a mantenere gli impegni già presi, come il cuneo fiscale. Ma poi ci sono le misure sulle donne, sulla previdenza, sui cambiamenti climatici, sulle calamità, ci sono i comuni e le aree metropolitane italiane che sono in una situazione di dissesto. Così come grandi difficoltà si profilano all'orizzonte per alcune categorie come il mondo agricolo o anche quello portuale, le infrastrutture”: insomma, secondo Lorenzin, “ci sono veramente questioni in cui non sappiamo che cosa accadrà”. Particolarmente critica, secondo l’ex ministra della Salute, è proprio il capitolo sanità: “Uno dei settori dove purtroppo in questo momento già sappiamo quello che accadrà è la salute, perché sulla sanità abbiamo una riduzione dello stanziamento in percentuale rispetto al PIL che arriva a scendere da 6.4, a 6.3 fino al 6.2% e che poi forse risale successivamente – ricorda Lorenzin - Ma questo vuol dire stare sotto il 6,6 che è la soglia di sostenibilità minima stabilita dall’Ocse. E in termini assoluti mancano 8 miliardi, risorse necessarie non solo per dare gli aumenti ai medici, agli infermieri, ma anche per fare i piani, tanto è vero che si continua a rinviare il nomenclatore dei livelli di assistenza”. Eppure il governo dice che il servizio sanitario non è mai stato così finanziato, ma secondo Lorenzin “questa è pura propaganda. È veramente un grande rammarico quando lo dice chi ricopre cariche così alte a livello istituzionale perché vuol dire che stai semplicemente nascondendo la testa sotto il tappeto. Il re nudo per due motivi, uno perché in termini assoluti è vero che aumenta sempre, ma non si riesce a rispondere ai fabbisogni reali altrimenti avremmo risolto il problema delle liste d'attesa o avremo finanziato il nomenclatore, cosa che non è stata fatta. Invece si continuano a togliere risorse sulla sanità alle regioni o alle istituzioni: guardate il Fondo sull'anoressia e la bulimia per esempio”. Dall'altro lato, conclude, “ce lo dicono i numeri previsti dal Def”.
(PO / Sis)

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