Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Arte, Pappalardo (IIC Madrid): presepe 'ponte' Italia-Spagna

Arte, Pappalardo (IIC Madrid): presepe 'ponte' Italia-Spagna

Chi dice presepe dice Natale. E dice arte, creatività, cultura, tradizioni. Lo sa bene l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid che nell’ambito del programma “Il racconto della bellezza”, ospita in questi giorni di festa la mostra “Il presepe napoletano: l’immagine del Natale fra tradizione e religiosità”. Si tratta di una iniziativa ideata e promossa dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura e dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il monumentale complesso esposto nelle sale del prestigioso Palacio de Abrantes, sede dell’IIC di Madrid, è noto come il Presepe del re, realizzato con circa cento figure settecentesche e ottocentesche che furono raccolte agli inizi del ‘900 dall’etnologo Lamberto Loria: “Il presepe che ospitiamo qui all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid é portatore di una storia straordinaria perché fu per la prima volta allestito in occasione della mostra di etnografia italiana che si tenne a Roma nel 1911 per celebrare i 50 anni dell’Unità d’Italia. Il complesso monumentale di questo presepe è costituito da centinaia di statue originali napoletane del Settecento e dell’Ottocento con i loro vestiti originali molto pregiati e davvero di grandissima raffinatezza” spiega a 9colonne la direttrice dell’Iic Marialuisa Pappalardo”. “È molto significativo – continua la direttrice dell’Istituto - che questo presepe aprì la mostra del 1911 come massima espressione delle tradizioni popolari dell’artigianato italiano”.

L’ESPOSIZIONE “Presepe del Re” - mostra organizzata dall’IIC di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna - resterà in esposizione fino al 20 gennaio. Accompagnano la scena del presepe singole figure messe in mostra per meglio far apprezzare al pubblico i dettagli e le preziosità delle manifatture settecentesche dei personaggi e dei corredi alla scena. L’allestimento e “lo scoglio”, come i napoletani chiamano il complesso delle strutture architettoniche e paesaggistiche del presepe, sono opera del maestro presepaio Nicola Maciariello e di Nicolò Giacalone, cui si deve tutto l’impianto scenografico in cui sfilano califfi, mercanti, nobili e guerrieri, fortemente caratterizzati e abbigliati con vesti e stoffe pregiate. “L’allestimento all’IIC è costituito da scenografie di particolare suggestione che sono state realizzate circa 20 anni fa dal Maestro presepaio Nicola Maciariello ed è un allestimento che si pone in dialogo con il luogo che lo accoglie” continua Pappalardo che parla di  un “lavoro di grande creatività, di grande fantasia” che è stato realizzato a Madrid “dopo un lungo lavoro da parte del Maestro presepaio Nicolò Giacalone e del dottor Francesco Aquilanti, funzionario del Museo delle Civiltà di Roma”.

 

Si tratta di “un allestimento di particolare suggestione perché si sviluppa in profondità, valorizza la prospettiva e sorprende il visitatore per la ricchezza dei dettagli e delle diverse scene che si sviluppano intorno al grande mistero della Natività” racconta Pappalardo a 9colonne. “Inoltre – conclude la direttrice dell’Iic -  questo presepe è speciale perché il presepe napoletano rappresenta un punto di contatto tra la cultura italiana e la cultura spagnola, anzi, un vero e proprio patrimonio comune. Il presepe è anche noto come il ‘Presepe del Re’ in omaggio a Carlo III, che fu re di Spagna ma, ancora prima, re di Napoli e di Sicilia e che, da grande appassionato dell’arte presepiale, contribuì moltissimo al rinnovamento e alla diffusione dei presepi in Spagna. È una mostra, quindi, che affascina i visitatori, li colpisce per la ricchezza dei dettagli. Si sta rivelando un successo per il nostro Istituto. Ed è questo motivo di grande gioia e soddisfazione”.

La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid è la seconda tappa estera per il “Presepe del Re” (dopo Praga nel 2022), e quinta tappa de “Il racconto della bellezza”, un programma di mostre e allestimenti itineranti, nato da una collaborazione tra MAECI e MiC, e ideato con l’obiettivo di raccontare all’estero la bellezza del patrimonio artistico italiano meno noto al pubblico, poiché non esposto nelle collezioni permanenti dei musei e dei parchi archeologici statali, ma spesso, in ragione della quantità, custodito nei depositi. Questo ingente patrimonio “nascosto” ha trovato nella rete degli Istituti Italiani di Cultura all’estero una prestigiosa vetrina non solo in grado di rendere fruibile ad un pubblico internazionale la grande qualità dei beni culturali italiani, ma anche di valorizzare e promuovere i musei che li conservano. (22 dic - BIG ITALY / PO / Gil)

(© 9Colonne - citare la fonte)