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direttore Paolo Pagliaro

COVID, DA CTS A GIMBE:
OMICRON NON PREOCCUPA

Preoccuparsi di Omicron è “eccessivo”. Parola del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, a Skytg24. In merito alla variante del Covid divenuta largamente dominante in Sudafrica, il professore spiega che "tutto ci fa ipotizzare che sia più contagiosa. Dobbiamo capire se ci sia una maggiore patogenicità, ma sembrerebbe di no, anche se la popolazione del Sudafrica è più giovane rispetto a quella italiana”. Un aspetto, precisa Locatelli, da valutare “accuratamente con studi rigorosi". Il coordinatore del Cts assicura poi che i vaccinati "sono protetti. Ad oggi nessuna variante si è dimostrata resistente all’effetto dei vaccini". Per cui è necessaria, secondo Locatelli, la terza dose anche contro la variante Omicron, “da somministrarsi completati i cinque mesi dalla somministrazione: serve sia per ripristinare il massimo dell'efficacia della protezione immunologica conferita dal vaccino, ma anche per ridurre la circolazione virale. In questo senso paradigmatico è il caso di Israele, dove con la somministrazione della dose booster hanno riportato largamente sotto controllo il numero di nuovi casi”. E in merito all’eventualità che potrebbe servire anche una quarta dose, “la risposta onesta è che non si può escludere” sottolinea il professore, annunciando poi che le vaccinazioni per la fascia 5-11 anni potrebbero iniziare "il 23 dicembre, qualche giorno prima o qualche giorno dopo".

GIMBE. Intanto anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, usa parole rassicuranti sulla variante Omicron ai microfoni di Radio Cusano Campus: “La gestione della pandemia continua a guardare solo i confini nazionali. L’approccio globale siamo molto lontani dal poterlo mettere in atto. Certo è che le varianti di preoccupazione finiscono sempre per emergere in Paesi che hanno basse coperture vaccinali. Non bisogna fare terrorismo, ho trovato eccessiva nei toni la comunicazione fatta dai media su questa variante. Oggi non abbiamo le informazioni per poter annunciare una catastrofe, bisogna prendere tempo sapendo che ci vorranno almeno due settimane per capire se gli effetti delle mutazioni saranno reali. Gli scienziati non sono particolarmente preoccupati”. (Roc – 29 nov)

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