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CALENDA: MAI CON LEGA
MA GRAZIE A GIORGETTI

“Giorgetti è un galantuomo che fa politica, sa riconoscere il valore delle persone, capisce chi può essere utile alla causa di Roma e dell'Italia. E infatti del valore di Michetti non mi sembra che abbia mai parlato. . .”. Così Carlo Calenda, in una intervista al Corriere della Sera, incassa l'endorsement a sorpresa dell’esponente leghista che gli ha attribuito la possibilità di “intercettare il voto in uscita dalla destra” e di avere le “caratteristiche giuste per amministrare una città complessa come Roma”. E spiega di averlo ringraziato: “In pubblico e anche in privato, con un messaggio”. Sorprendente? “Per altri, forse, non per me. Anche io sono abituato a riconoscere il valore dei politici che non stanno dalla mia parte. Pensi che una volta l'ho fatto anche con Di Maio, plaudendo a quando aveva cambiato idea sull'Ilva. Peccato che dopo l'abbia cambiata altre mille volte”. Lei starebbe nello stesso schieramento di Giorgetti? “No di certo se quello schieramento è la Lega. Starei nello stesso governo di Giancarlo Giorgetti e anche di Antonio Bassolino, che sostengo a Napoli”, “io con uno come Salvini non ho nulla a che spartire. Un caffè non lo nego a nessuno, neanche a Salvini. Ma, nel caso di Salvini, non più di un caffè”. Ieri l'altro l'ha raggiunto a una sua iniziativa a Roma… .”Iniziativa non mi sembra la parola giusta. Salvini fa questa specie di comparsate, in alcune ha avuto la faccia tosta di dire che io stavo in giro per salotti. E l'ho raggiunto… “, “gli ho detto: ‘Dov'è che sto?” e “lui poi quando è faccia a faccia non dice mai nulla, bofonchia mezze frasi, fa lo spiritoso”. Destra e sinistra… “Attenzione. Il punto è scardinare questa finta sfida tra destra e sinistra che, come accade a Roma, sotto sotto sono sostenute a turno dallo stesso gruppo di potere che ha sfasciato la città. Michetti, alle Europee del 2019, invitava a votare Gualtieri su indicazione del pd Bruno Astorre. Non sono omonimi: sono gli stessi Michetti e Gualtieri che si sfidano oggi”. Nella sua coalizione ribadisce “niente Salvini, niente Meloni, niente Paola Taverna”. Gualtieri? “Se andasse al ballottaggio, Gualtieri si prenderebbe il sostegno dei M5S riprendendosi in squadra mezza giunta Raggi”. (28 SET - red)

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