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direttore Paolo Pagliaro

Turismo delle radici, perché puntare sugli influencer

La nostalgia del passato, la voglia di riscoprire le proprie tradizioni, il gusto di conoscere la storia della propria famiglia. Questi, tra gli altri, sono gli ingredienti principali dei turisti delle radici, emigrati o discendenti di emigrati che decidono di trascorrere le vacanze nei luoghi d’origine dei propri avi o in località in cui loro stessi hanno vissuto prima di emigrare e trasferirsi nel posto in cui oggi vivono stabilmente. Un’occasione unica per i viaggiatori e altrettanto preziosa per i luoghi di destinazione, nella maggior parte dei casi borghi antichi e piccoli centri, che vedono nel turismo delle radici una fonte di guadagno, di sviluppo. Negli ultimi anni si parla sempre più di turismo esperienziale, un viaggio che si concentra sulla sfera emotiva del turista più che sulla destinazione. Non si tratta solo di allontanarsi dalla routine e di trascorrere le ferie in relax, ma di vivere un’esperienza unica che ci arricchisca interiormente. Quando viaggiamo, andiamo alla ricerca di esperienze uniche, di emozioni personali ed estremamente originali da vivere. E cosa c’è di più personale di un viaggio delle radici?

Un’esperienza tanto particolare, però, ha bisogno di una comunicazione altrettanto distintiva ed efficace, che mantenga la vera essenza del viaggio delle radici. Il rischio della comunicazione sbagliata è di non rendergli giustizia, trasformandola in una delle tante attività da fare nell’arco di una vacanza più ampia.

C’è la storia di un’intera Italia – quella dei piccoli borghi, dei paesi terra di emigrazione -  che aspetta di essere scoperta e condivisa, un’Italia inedita conosciuta solo dai pochi che ancora la vivono. La condivisione dunque è l’elemento chiave e oggigiorno tutto è condivisibile. Ecco perché il mondo dei social e degli influencer in particolare è uno dei veicoli di promozione territoriale più innovativi. Nel campo della pubblicità, infatti, attualmente l’influencer marketing è la forma di marketing di maggiore successo. Personalità con un pubblico più o meno vasto cui spetta il compito di “influenzare” le opinioni dei propri seguaci in base alle proprie. Le categorie di influencer continuano ad allargarsi, c’è chi si occupa di cosmetici, di cucina, di viaggi e così via.

E poi ci sono i travel blogger, così si chiamano quelli che si occupano di turismo, che possono avere un ruolo di primo piano per la promozione dei viaggi delle radici e di esempi ne abbiamo tanti. Già la scorsa estate, anche a causa delle restrizioni imposte dal Covid, numerosi influencer hanno deciso di trascorrere le vacanze in Italia lasciandosi ritrarre nelle maggiori città - e non solo  - , riuscendo in qualche caso a risollevare le sorti degli operatori turistici italiani.

Quando a luglio 2020 la Galleria degli Uffizi ha ospitato il servizio fotografico di Chiara Ferragni per Vogue Hong Kong, il direttore ne ha approfittato per sponsorizzare la fruizione del museo sui canali social. È bastato un post della Ferragni su Instagram per incrementare, in una sola settimana, le presenze del museo. Quest’estate invece, TikTok, social di creazione e condivisione di video brevi, ha lanciato l’hashtag #TiRaccontoItalia: il viaggio di alcuni influencer scelti, lungo cinque mesi alla ricerca dei luoghi più belli d’Italia.

Potrebbe essere proprio l’influencer, quindi, una delle armi vincenti del turismo delle radici: un turismo fruibile in tutte le regioni che mira alla rinascita di piccoli borghi e allo sviluppo economico di centri oggi in difficoltà. Itinerari alla scoperta dei luoghi simbolo della famiglia, di storie antiche e sapori tradizionali, promossi in una cornice di modernità e condivisione internazionale.

(Cad - 22 set)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)