di Paolo Pagliaro

Paolo Annunziato, 60 anni, è un economista che in passato ha ricoperto ruoli di grande responsabilità. E’ stato direttore del Cnr, ha curato gli interessi italiani presso la commissione europea, è stato ai vertici di grandi aziende, ha presieduto il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. Oggi, malato di Sla, Annunziato vive su una sedia a rotelle, ormai privo di qualsiasi mobilità, privo della voce e della capacità di respirare e nutrirsi autonomamente, come si descrive in una lettera pubblicata ieri dal Corriere della Sera. L’economista chiede di avere la possibilità, quando lo decidesse, di terminare la sua vita in modo indolore e dignitoso. Se il significato di indolore è ovvio, quello di dignitoso – scrive Annunziato - è non dover aspettare un anno o più, discutendo con inefficienti o timorosi funzionari pubblici, attendendo le decisioni di ingolfati comitati etici, o scontrandosi con medici obiettori.
Paolo Annunziato ha firmato per il referendum sull’eutanasia promosso dall’Associazione Coscioni, che ha già raccolto oltre 750 mila adesioni. Ma poiché prima del diritto di morire viene quello di vivere con dignità, Annunziato fa presente che per il diritto alla vita dei malati di Sla e di altre gravi patologie c’è ancora molto da fare, sia sul piano economico, sia su quello dell’ assistenza medica, sociale e sanitaria. Ci sono poche risorse, enormi differenze tra Regioni, e ci sono molti malati abbandonati a se stessi perché l’emergenza coronavirus li ha privati di badanti e infermieri. Anche al cospetto delle grandi questioni referendarie, l’attenzione a questi dettagli fa la differenza.