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Afghanistan, Sereni: dialogo con talebani va fatto tramite Onu

 “Gli accordi di Doha sottoscritti dall’amministrazione Trump in qualche misura davano per scontato l’esito attuale. Non dobbiamo edulcorare questa sconfitta ma essere onesti: quegli accordi mettevano nel conto che l’Afghanistan potesse tornare nelle mani dei talebani”. Lo dichiara a Radio Capital la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni, che aggiunge: “Tutto è successo più rapidamente di quanto ci aspettassimo, ma ora dobbiamo prendere atto che per il momento i talebani hanno riconquistato il Paese. Non sappiamo ancora cosa accadrà, potrebbe scoppiare una nuova guerra civile, anche se non è auspicabile per il popolo afghano. Al momento, penso che l’Occidente e la comunità internazionale debbano chiedere alle autorità de facto di essere rispettose dei diritti umani, specialmente quelli delle donne e delle minoranze. Dobbiamo poi chiedere di non consentire che l’Afghanistan torni ad essere un ‘paradiso’ per le organizzazioni terroristiche internazionali e purtroppo quanto accaduto in questi giorni ci dice che il rischio c’è. E dobbiamo chiedere anche un governo del Paese che sia il più possibile inclusivo. La comunità internazionale avrà un rapporto più o meno aperto al dialogo sulla base di quello che faranno”.

“Certamente non è stata la conclusione che avremmo voluto - aggiunge -. Il ritiro e l’evacuazione sono avvenuti in un contesto che non era stato previsto da nessuno, né dall’intelligence Usa né dalla Nato. Certamente non è una buona prova da parte dell’Occidente, ma questo non significa che sia stato tutto sbagliato. Un’intera generazione di ragazze e ragazzi afghani che negli ultimi vent’anni ha avuto la possibilità di studiare e di ricoprire ruoli importanti, pensiamo alle donne-giudici, al mondo dei media, alle professioni. Dobbiamo cercare di preservare queste conquiste. Poi certo dobbiamo riflettere sul perché non siamo stati capaci di favorire la nascita di istituzioni credibili agli occhi degli afghani”. “I talebani - conclude - non sono un partito monolitico, abbiamo visto una faccia più pragmatica e una più militare e aggressiva. Dobbiamo inevitabilmente trattare con le autorità de facto per l’assistenza umanitaria e penso che questo vada fatto dall’ONU, coinvolgendo anche la Russia e la Cina che non facevano parte della coalizione occidentale. Come si evolve la situazione? Io non sono particolarmente fiduciosa ma dovremo giudicare i talebani dai fatti, non dalle parole”. Sereni ha anche ricordato il “monito politico e morale molto forte e incisivo dato ieri dal Presidente Mattarella: noi non possiamo dirci solidali con il popolo afghano e poi rifiutarci di accogliere coloro che cercano in Europa la possibilità di un nuovo progetto di vita”. (30 ago - PO / red)

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