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direttore Paolo Pagliaro

Che povera scuola
senza una biblioteca

Che povera scuola <br> senza una biblioteca

di Paolo Pagliaro

L’archeologo Andrea Carandini, che con i suoi scavi sul Palatino ha contribuito a riscrivere la storia di Roma, pubblica per Rizzoli un’autobiografia,  che è anche l’autoritratto di una borghesia illuminata che va scomparendo Da qui il titolo,  “L’ultimo della classe”. Nel libro molte pagine sono dedicate alla diffusa bellezza  del nostro Paese ma  altre ci parlano invece del suo declino e le più sconsolate sono quelle riservate alla scuola.   Osserva Carandini che la scuola ha smesso di istruire,  perché ora deve piacere agli allievi e alle famiglie. “L’oblio della lettura e la rivoluzione digitale hanno completato il soqquadro, immergendo individui soli in un oceano inquinato da false informazioni e inutili chiacchiere”.
Condividono analoghi timori molti dei firmatari di un appello lanciato in questi giorni per la sopravvivenza e il rilancio delle biblioteche scolastiche, tra le  principali vittime della tempesta che nella stagione del covid ha travolto la scuola. 
L’Italia è uno dei pochi paesi europei in cui la disponibilità di biblioteche scolastiche attive e funzionanti è l’eccezione e non la regola, in cui non esiste la figura professionale del bibliotecario scolastico, in cui non esistono previsioni ordinarie di bilancio per la creazione e il buon funzionamento delle biblioteche, in cui non esiste un ufficio ministeriale specificamente preposto a seguire questo ambito. Complice la didattica a distanza, in questi mesi  la situazione è addirittura peggiorata: in molti casi le biblioteche sono state smantellate per far posto alle aule del distanziamento.
L’appello, a cui si può aderire attraverso il sito del Forum del Libro, chiede che, ora che il bilancio lo consente, si  restituiscano ai ragazzi questi preziosi strumenti di inclusione e di crescita. (21 giugno 2021)

(© 9Colonne - citare la fonte)