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Olivier e Marie: Cosi' portiamo il made in Italy in Francia

Olivier e Marie: Cosi' portiamo il made in Italy in Francia

Ci sono percorsi lineari, che partono da un punto per giungere a destinazione. E poi ci sono percorsi che fanno giri lunghi per andare e ritornare prima di trovare compimento. Quest’ultimo è accaduto a Olivier e Marie De Cesaris, proprietari dell’épicerie Monna, un grande negozio di gastronomia che ha aperto le sue porte a Strasburgo dopo la prima ondata di Coronavirus. Ma la storia di Olivier e Marie ha inizio quasi cinquant’anni fa, nella fase migratoria che negli anni Sessanta ha visto molti italiani andare Oltralpe alla ricerca di una vita e di condizioni di lavoro migliori. “I genitori di Olivier sono arrivati a Strasburgo da ragazzi. La madre è originaria di Soverato, il padre dell’Aquila. Si sono sposati e Olivier è nato in Francia: all’epoca i figli di immigrati non parlavano la lingua di origine ma solo il francese per integrarsi meglio. Olivier ha imparato l’italiano alla scuola internazionale e lo parlava solo quando tornava in vacanza in Italia” racconta a 9colonne sua moglie Marie.

 FRANCIA-ITALIA ANDATA E RITORNO Marie è originaria di Colmar, in Alsazia, ma ha vissuto a Parigi. Conosce Olivier nel 1997: tra i due si instaura subito un legame forte che trova un punto di accordo sulla visione della loro vita: far crescere i figli a contatto con la natura. Poi l’idea della Calabria. “Nel 2000 siamo partiti alla volta di Petrizzi, un paese di montagna in provincia di Catanzaro, vicino Soverato, ma non è stato facile. Siamo nati e cresciuti in un contesto con una mentalità aperta e ci siamo trovati ad avere alcune difficoltà a integrarci all’inizio. Ma eravamo determinati a trovare un lavoro, vivere nella natura con i nostri figli Francesco e Carlotta e ricominciare da zero in un luogo bello e sano”. È proprio in Calabria che Olivier e Marie pongono le basi della loro esperienza in ambito gastronomico: “Io sono commercialista con formazione giuridica ma non conoscevo le leggi italiane, così ho trovato lavoro in una torrefazione artigianale a Soverato. Lì ho iniziato a conoscere prodotti alimentari di alta gamma qualitativa, mentre Olivier lavorava come rappresentante della ristorazione. Abbiamo vissuto in Italia per dodici anni ma a un certo punto ci siamo fermati a riflettere sul futuro dei nostri figli”. C’erano non pochi problemi e in quel periodo Soverato era spesso alla ribalta per fatti di cronaca nera. “Al timore per i nostri figli si associava una situazione lavorativa poco dignitosa che ci ha spinti, nel 2015, a fare ritorno a Strasburgo”. In Alsazia la famiglia De Cesaris progetta un nuovo sogno: “Per un anno ho seguito l’inserimento dei miei figli e intanto abbiamo cominciato a progettare il futuro, partendo dall’esperienza maturata nel settore alimentare e ristorativo in Italia. Dal 2015 al 2019 abbiamo lavorato alacremente per il nostro concept store, un punto vendita che fosse una sintesi di ciò che la tradizione italiana significa per noi: qualità, artigianato, famiglia: Monna. Monna è anche il nome di una persona di famiglia a cui eravamo molto legati. Abbiamo fatto una lunga ricerca dei migliori prodotti artigianali in Italia, affidandoci a esperti del settore ma anche facendo un tour da Nord a Sud per andare a provare il vino scelto per il nostro negozio. In tre settimane abbiamo macinato diecimila chilometri prendendo appuntamenti in tutta Italia: sulla nostra strada abbiamo incontrato piccole famiglie produttrici, abbiamo scelto la qualità ma anche il cuore promuovendo chi mette l’amore in ciò che fa”.  

UN LUOGO “BELLO COME BUONO” Dopo la ricerca del locale – “casualmente ci siamo trovati dinanzi a questo spazio, incorniciato da archi proprio come il nostro logo” – e l’inizio dei lavori il 6 gennaio 2020, l’imprevisto:  è arrivato il Covid. “Avremmo dovuto aprire il primo aprile ma abbiamo rimandato al 15 luglio successivo. Non è stato facile ma siamo stati subito ripagati dal riscontro dei clienti. Per me è motivo d’orgoglio quando i clienti italiani e non solo apprezzano la qualità del mio caffè e di tutti i prodotti, soprattutto perché non si tratta di una salumeria classica: abbiamo scelto dei prodotti buoni avendo cura dei prezzi, in una cornice con un design inusuale” spiega Olivier. Candelabri barocchi, volti di statue, elementi in legno, tavolini in marmo, carta parati dell’artista italiano Piero Fornasetti, sottofondo di programmi radio e playlist italiane e l’attenzione dei particolari fanno di questa boutique di sapori un luogo gradevole “bello come buono, caldo e accogliente”. Dietro la scelta di prodotti artigianali e di un design accurato c’è la volontà di mantenere viva la filiera economico-produttiva tra Francia e Italia, particolarmente importante in questa fase economica. “I nostri fornitori sono tutti piccoli produttori che vivono la crisi, acuita dal Covid – sottolinea Olivier –. Noi li consideriamo dei collaboratori: siamo particolarmente felici di inviare loro i nostri ordini, si è creato un cerchio familiare che volevamo e che rende migliore il nostro lavoro”. Oggi Olivier e Marie guardano con ottimismo al futuro: sono pronti ad aprire le porte di Monna agli eventi: “Degustazione con i nostri produttori, incontri dedicati al caffè e alla sua preparazione, e ancora gli aperitivi e i nostri taglieri di affettati. Attendiamo fiduciosi di condividere gli spazi del nostro negozio in modi sempre nuovi”. (Ede3 mag)

 

 

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