Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE CGIE / ASSEMBLEA PLENARIA NOVEMBRE 2018

VOTO ESTERO, DAL CGIE PROPOSTA DI RIFORMA. MERLO: VALORE AGGIUNTO

Governo, Parlamento, rappresentanza: sono tutti d’accordo sulla necessità di riformare il sistema elettorale che disciplina il voto all’estero. Metterlo in sicurezza è previsto dal contratto di governo, ma è dal cuore della rappresentanza italiana all’estero che si aspettavano indicazioni e proposte. Ricardo Merlo l’ha chiesto a più riprese: dal Consiglio generale degli italiani all’estero – considerato il “parlamentino” degli italiani nel mondo – sarebbero dovute uscire idee concrete. La proposta di riforma è finalmente arrivata: la plenaria del Cgie infatti - riunita alla Farnesina fino al 16 novembre - ha approvato un testo che indica quali sono le priorità per mettere in sicurezza il voto e difenderlo dagli attacchi di brogli che si presentano puntualmente a ogni tornata elettorale. Che la proposta della riforma parta dal Cgie “ha un valore aggiunto perché i consiglieri sono in contatto diretto con la base”, ha commentato Merlo. La proposta sarà ora consegnata al sottosegretario agli Esteri che la porterà in Parlamento: a quel punto inizierà l’iter di riforma che, assicura Merlo, sarà di iniziativa parlamentare. “Quando il Cgie mi consegnerà la proposta la porterò in Parlamento, soprattutto mi rivolgerò ai presidenti delle Commissioni Affari esteri e ai parlamentari interessati a lavorarci. Sarà una proposta parlamentare – sottolinea il sottosegretario -. Movimento 5 Stelle, Lega, Pd, Forza Italia: sono tutti interessati. Sono orgoglioso del lavoro del Cgie, ha dimostrato una maturità politica importante”. L’auspicio è che la riforma “venga approvata dal parlamento entro la fine dell’anno prossimo”, afferma Merlo. La proposta del Cgie prevede l’introduzione del voto elettronico. “In considerazione dell’evoluzione tecnologica, il voto telematico è da ritenersi l’unico che permetterà di mettere in sicurezza il meccanismo elettorale con cui votano gli italiani nel mondo”, si legge nella proposta. Il Cgie “sollecita il legislatore ad avviare un serio percorso per l’introduzione del voto digitale – si legge ancora nella proposta del Consiglio generale degli italiani all’estero -. Chiediamo quindi che venga istituita una commissione tecnica che determini quale sia il sistema informatico che offra le maggiori garanzie di sicurezza e, allo stesso tempo, faciliti l’operazione di voto, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle esperienze messe in campo da altri Stati”. Secondo il Cgie “è importante che il passaggio avvenga gradualmente – prosegue la relazione - e che sia accompagnato da un’estesa campagna di comunicazione che dovrà impegnare tutti i soggetti istituzionali, associativi e tutti i media nazionali ed esteri”. Nella proposta del Cgie ci sono poi alcune misure che dovrebbero essere messe in campo in una fase transitoria, prima che si arrivi al voto telematico. Sullo scrutinio, in particolare, si propone “l’istituzione, presso le Corti d’appello di Roma, Firenze, Milano e Napoli, degli uffici centrali per lo spoglio, ciascuno competente per una delle Ripartizioni estere”, si legge ancora nella proposta del Cgie. Questo “al fine di migliorare le operazioni di scrutinio, fino a oggi centralizzati a Castelnuovo di Porto, che ha creato – riflette il Cgie – disfunzioni e criticità non indifferenti nelle passate tornate elettorali e referendarie”. Sull’inversione dell’opzione la discussione si è animata. La proposta iniziale che la III Commissione del Cgie ha presentato prevedeva l’istituzione di un apposito elenco dei cittadini italiani residenti all’estero (tenuto presso l’Ufficio elettorale istituito in ciascun consolato) costituitosi a partire da un’opzione fatta dagli stessi cittadini che manifestano la volontà di esercitare il diritto di voto. Dopo la discussione, si è arrivati alla conclusione di “verificare le potenzialità che potrebbero arrivare dall’opzione inversa senza però ridurre e penalizzare la partecipazione”, ha precisato il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone. Secondo la proposta del Cgie poi, “il ministero dell’Interno provvede direttamente alla stampa e all’invio del plico agli elettori tramite lettera raccomandata o con altro sistema che ne attesti la ricezione da parte dell’elettore stesso”. Sulla tracciabilità, secondo il Cgie “le misure messe in atto dalla Farnesina (codice a barre) sono da mantenere per garantire la tracciabilità dei plichi elettorali. Inoltre, il codice a barre deve servire alla corretta identificazione dell’elettore nelle operazioni di spoglio attraverso l’uso dei lettori assegnati presso i seggi”. Prevista poi “attraverso i mass media, anche locali e anche non di lingua italiana, una capillare campagna pubblicitaria”. La proposta del Cgie si conclude con delle ulteriori considerazioni. In primo luogo, che nell’eventualità di una riduzione del numero dei parlamentari, “in nessun modo questo riguardi il già esiguo numero dei parlamentari eletti all’estero”. Che si ristabilisca, poi, la norma che permette solo a coloro che risiedono all’estero di candidarsi alle elezioni politiche nella Circoscrizione estero. “Altrimenti, pari modo, si dovrebbe concedere agli italiani residenti all’estero il diritto di candidarsi in qualsiasi Collegio del territoriale nazionale”, si legge nella proposta. Eliminata, infine, la parte in cui si parlava di suddividere le attuali quattro Ripartizioni in collegi uninominali. Chiusa la questione voto all’estero (la palla passa ora al Parlamento) da Merlo arriva un nuovo input per il Cgie: “La vostra prossima sfida – afferma Merlo rivolgendosi ai consiglieri – sarà la legge sulla cittadinanza. Sembra un tabù, ma vorrei che si discuta qui e che da qui esca un'opinione, un documento. Poi sarà il Parlamento a decidere – sottolinea il sottosegretario agli Esteri -. Spero che già dalla plenaria dell'anno prossimo si possa cominciare a lavorare sulla legge sulla cittadinanza”.

 

VOTO ESTERO, MERLO: SPERO IN UNA RIFORMA ENTRO IL 2019

"Quando il Cgie mi consegnerà la proposta di riforma sul voto all'estero io la porterò in Parlamento, soprattutto mi rivolgerò ai presidenti delle Commissioni Affari esteri e ai parlamentari interessati a lavorare sulla proposta di riforma". Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Sarà una proposta parlamentare - sottolinea Merlo -. Movimento 5 Stelle, Lega, Pd, Forza Italia: sono tutti interessati. Sono orgoglioso del lavoro del Cgie, ha dimostrato una maturità politica importante". L'auspicio del sottosegretario agli Esteri è che la riforma "venga approvata dal parlamento entro la fine dell'anno prossimo".

 

VOTO ESTERO, VIGNALI: RIFORMA URGENTE, CI FAREMO TROVARE PRONTI

Sulla riforma del voto all'estero "il Cgie, la politica e l'amministrazione si ritrovano attorno a tre parole chiave: fermezza, consapevolezza e sicurezza". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Fermezza nel difendere il voto all'estero - sottolinea Vignali -. Su questo punto non ci sono incertezze, tutti vogliamo difenderlo". "Consapevolezza che sia una riforma necessaria e urgente - prosegue Vignali -. Anche qui non ci sono dubbi. Sicurezza perché tutti abbiamo ben presente l'esigenza che il voto vada tutelato nelle sue forme di personalità e segretezza e che l'attuale legge elettorale non è sufficiente". "Come attuare la riforma è compito della politica, lo vedremo. Voglio assicurarvi che qualsiasi sia la preferenza, l'amministrazione si farà trovare pronta", conclude Vignali rivolgendosi ai consiglieri del Cgie.

 

VOTO ESTERO, SCHIAVONE: NON DISCRIMINARE GLI ITALIANI NEL MONDO

Lo strumento elettorale che disciplina il voto all'estero "nella forma praticata fino a oggi, richiede una manutenzione e una revisione tesa a renderlo del tutto libero, segreto e personale. Sarà cura del Cgie indicare anche eventuali modalità aggiuntive per rispettare la recente direttiva europea sul voto applicabile alle elezioni di maggio 2019, che contempla la partecipazione dei cittadini europei residenti nei paesi extra-Ue mediante il voto per corrispondenza e il voto elettronico". Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, durante la plenaria del Cgie (12-16 novembre) alla Farnesina. "Di fronte a qualsiasi necessario cambiamento normativo in materia di procedure elettorali, gli italiani all'estero non possono e non devono essere discriminati per un mero contenimento dei costi elettorali - prosegue Schiavone -. Si tratterebbe di una scelta anticostituzionale alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze".

 

VOTO ESTERO, PETROCELLI (M5S): BOZZA DELLA RIFORMA E’ GIA’ PRONTA

"La bozza di riforma della legge elettorale" che disciplina il voto all'estero "è pronta e verrà discussa come disegno di legge parlamentare". Lo ha detto il presidente della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama, il senatore M5S Vito Petrocelli, intervenendo alla Farnesina alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. "Non sarà un decreto governativo - sottolinea Petrocelli -. Ci sarà la possibilità in audizione di avere tutte le componenti, a cominciare dal Cgie. Sarà proposta dalle componenti di maggioranza della Commissione Affari esteri e discussa in Commissione Affari costituzionali. Lì ci sarà il confronto anche con le altre proposte e disegni di leggi già depositati e che a essa potranno essere collegati".

 

VOTO ESTERO, UNGARO (PD): INVERSIONE DELL’OPZIONE E’ UN RISCHIO

Sulla riforma del voto all'estero "siamo tutti d'accordo sui fini ma non come metterli in atto. L'inversione dell'opzione è un rischio". Lo ha detto il deputato del Pd eletto all'estero, Massimo Ungaro, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "L'inversione dell'opzione lascia fuori la stragrande maggioranza delle persone", aggiunge Ungaro sottolineando che in questo modo "si stanno gettando le basi affinché il voto all'estero possa essere cancellato. L'inversione dell'opzione è un problema". Il Cgie sta discutendo sulla riforma del voto all'estero: da qui dovranno uscire proposte e indicazioni da presentare in Parlamento. Sull'inversione dell'opzione, in particolare, la III Commissione "Diritti civili, politici e partecipazioni" del Cgie ha proposto l'istituzione di un apposito elenco dei cittadini italiani residenti all'estero (tenuto presso l'Ufficio elettorale istituito in ciascun consolato) costituitosi a partire da un'opzione fatta dagli stessi cittadini che manifestano la volontà di esercitare il diritto di voto.

 

MERLO: LEGGE SULLA CITTADINANZA PROSSIMA SFIDA DEL CGIE

“Vorrei già parlare di una cosa che sarà la prossima sfida del Cgie: la legge sulla cittadinanza". Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Sembra un tabù, ma vorrei che si discuta qui e che da qui esca un'opinione, un documento. Poi sarà il Parlamento a decidere - prosegue Merlo -. Spero che già dalla prossima plenaria dell'anno prossimo si possa cominciare a lavorare sulla legge sulla cittadinanza".

 

VIGNALI: SERVE RIFORMA NORMATIVA SULLA CITTADINANZA

"Bisogna ascoltare la rete per capire quali sono le richieste dei nostri connazionali all'estero. Sulla cittadinanza italiana è necessaria una riforma normativa. E' ineludibile per ancorare il legame non solo affettivo ma anche culturale con il nostro Paese di chi chiede la cittadinanza italiana". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale degli italiani all'estero del ministero degli Esteri, durante l'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, in corso alla Farnesina (12-16 novembre) alla Farnesina.

 

SCHIAVONE: RIDUZIONE PARLAMENTARI ESTERO SAREBBE VULNUS

"Il Cgie non nega l'opportunità di rendere più snello e funzionale il massimo organo di rappresentanza della nostra Repubblica, ma siamo nettamente contrari a una riduzione della rappresentanza eletta direttamente all'estero per il principio che attiene alla piena uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini italiani ovunque essi risiedano". Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, durante la plenaria del Cgie (12-16 novembre) alla Farnesina. "Quando la Circoscrizione estero fu inserita nella Costituzione insieme al numero dei suoi eletti al Parlamento - ricorda Schiavone -, fu concordato tra le forze parlamentari un numero basso per superare le resistenze a questa riforma. Il rapporto di rappresentanza tra cittadini ed eletti è stato sempre molto più basso per gli italiani residenti all'estero e oggi lo è ancora di più, visto il forte aumento degli iscritti all'Aire e, di conseguenza, dell'elettorato attivo". "L'ulteriore decurtazione di un terzo del numero dei rappresentanti, da 18 a 12, sarebbe dunque un vulnus profondo che dividerebbe i cittadini in categorie, sancendone un'inaccettabile differenza", conclude Schiavone.

 

SCHIAVONE (CGIE): NECESSARIO UN MINISTRO PER L’EMIGRAZIONE

"La complessità della politica migratoria italiana richiede una specifica attenzione da parte delle istituzioni. Come avvenne tre volte in passato, il nostro paese dovrebbe dotarsi di nuovo di un ministro per l'emigrazione, che ne coordini le questioni con gli altri ministeri, per gestire e promuovere una politica mirata a sostegno dei vari campi d'intervento e crei discontinuità all'esodo". Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, durante la plenaria del Cgie (12-16 novembre) alla Farnesina.

 

SCHIAVONE: COMITES E CGIE PER “RIGENERARE” LA VITA DELLE COMUNITA’

"I Comites e il Cgie, come li abbiamo ripensati, in questa fase storica dovranno rigenerare la vita delle comunità all'estero e farle diventare funzionali a una vera collaborazione tra vecchia e nuova emigrazione creando un legame concreto con le autorità dei paesi ospitanti e le comunità italiane all'estero, rivitalizzando il mondo associativo, gli enti di formazione, di promozione culturale, e di assistenza sociale, le reti dei media, degli accademici, delle imprese e dell'intero sistema italiano all'estero". Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, durante la plenaria del Cgie (12-16 novembre) alla Farnesina.

 

I LAVORI DELLA PLENARIA TRA APPELLI E PROPOSTE

Riflessioni, proposte, testimonianze, interrogativi e anche un pizzico di critica. E autocritica (“un po’ di sale” dirà qualche consigliere). Il 14 novembre è stata una giornata intensa alla Farnesina dove l’Assemblea Plenaria del CGIE si è riunita per discutere di lingua e cultura italiana all’estero, riforma della circolare XIII e delle elezioni europee 2019. Ad aprire il dibattito il segretario generale Michele Schiavone che nel corso della giornata ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento (“c’è grande attenzione da parte del Parlamento a questo Consiglio Generale”) e ricordato che il Cgie deve “dare sostanza” alle politiche per gli italiani nel mondo e che è necessario trovare una “strada da seguire” visto che oggi “ci troviamo di fronte” a “politiche frastagliate”. “Serve – quindi, secondo Schiavone - un orientamento complessivo”. Orientamento che è da trovare anche nella collaborazione. Al Cgie si è discusso infatti anche di proposte per una più stretta collaborazione tra le rappresentanze delle Comunità all’estero: Associazioni, Comites, CGIE, Parlamentari eletti nella circoscrizione estero, Comitati degli italiani all’estero di Camera e Senato, Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato e Rappresentanza diplomatico-consolare. Sull’argomento è intervenuta la deputata del Movimento 5 Stelle eletta all’estero Elisa Siragusa: “Si stanno facendo passi avanti ma si può fare di più. Significativo, ad esempio, è il fatto che si è tenuta una conferenza dei Consoli dopo 16 anni. Positivo è il fatto che ieri (13 novembre, ndr) fossero qui rappresentanti del Parlamento. Senza dimenticare che sul contratto di Governo c’è un’aria dedicata agli italiani all’estero. Siamo da poco al Governo ma c’è la sensibilità giusta per occuparsi delle esigenze e delle difficoltà degli italiani nel mondo”. “Ho preso parte all’Intercomites di Francoforte e di Zurigo. Per me è stata un’esperienza interessante per conoscere le problematiche che vivono oggi gli italiani all’estero. Ovviamente – ha aggiunto la deputata cinque stelle - non siamo ovunque, non possiamo andare ovunque. Comites e Cgie devono essere le nostre antenne. Devono essere i nostri occhi. E’ fondamentale che ci sia uno scambio di informazioni, una collaborazione, uno scambio. Noi siamo pronti ad ascoltare, abbiamo bisogno del vostro aiuto” ha aggiunto rivolgendosi ai consiglieri.

 

SCHIAVONE: IL CGIE DEVE RISPETTARE SE STESSO

"Il Cgie deve rispettare se stesso". Lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito in plenaria alla Farnesina. Tra i temi affrontati il 14 novembre in Assemblea le proposte per una più stretta collaborazione tra le rappresentanze delle Comunità all'estero: Associazioni, Comites, CGIE, Parlamentari eletti nella circoscrizione estero, Comitati degli italiani all'estero di Camera e Senato, Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato e Rappresentanza diplomatico-consolare. Schiavone ha sottolineato l'importanza di "pratiche comuni e armonizzate, che sono necessarie". Il segretario ha poi aggiunto: "C'è grande attenzione da parte del Parlamento a questo Consiglio Generale".

 

SIRAGUSA (M5S): I COMITES SIANO LE NOSTRE ANTENNE

"Ho preso parte all' Intercomites di Francoforte e di Zurigo. Per me è stata un'esperienza interessante per conoscere le problematiche che vivono oggi gli italiani all'estero. Ovviamente non siamo ovunque, non possiamo andare ovunque. Comites e Cgie devono essere le nostre antenne. Devono essere i nostri occhi. E' fondamentale che ci sia uno scambio di informazioni". Lo ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle eletta all'estero Elisa Siragusa, intervenendo alla seconda giornata di lavori dell'Assemblea Plenaria del CGIE alla Farnesina.

 

EMIGRAZIONE, SIRAGUSA (M5S): FATTI PASSI AVANTI, SI PUO’ FARE DI PIU’

"Si stanno facendo passi avanti ma si può fare di più. Significativo, ad esempio, è il fatto che si è tenuta una conferenza dei Consoli dopo 16 anni. Positivo è il fatto che ieri (13 novembre, ndr) fossero qui rappresentanti del Parlamento. Senza dimenticare che sul contratto di Governo c'è un'aria dedicata agli italiani all'estero. Siamo da poco al Governo ma c'è la sensibilità giusta per occuparsi delle esigenze e delle difficoltà degli  italiani nel mondo". Lo ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle eletta all'estero Elisa Siragusa, intervenendo alla seconda giornata di lavori dell'Assemblea Plenaria del CGIE alla Farnesina.

 

SIRAGUSA (M5S): PIU’ COLLABORAZIONE TRA RAPPRESENTANZE

"È necessario uno scambio di informazioni. Mandate le vostre proposte alle commissioni affari esteri. Invito tutti voi a non far rimanere le criticità e le esigenze nell'ambito territoriale: inviateci le vostre proposte, i vostri suggerimenti. È necessaria una stretta collaborazione, uno scambio". Lo ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle eletta all'estero Elisa Siragusa, intervenendo alla seconda giornata di lavori dell'Assemblea Plenaria del CGIE alla Farnesina dove il 14 novembre si è parlato di proposte per una più stretta collaborazione tra le rappresentanze delle Comunità all'estero: Associazioni, Comites, CGIE, Parlamentari eletti nella circoscrizione estero, Comitati degli italiani all'estero di Camera e Senato, Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato e la Rappresentanza diplomatico-consolare.

 

MANGIONE: TRA RAPPRESENTANZE CHIARA COLLABORAZIONE

"Ognuno di noi ha dei compiti precisi, non si deve allargare oltre i confini ma neppure chiedere sempre scusa". Lo ha detto Silvana Mangione, vicesegretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero, alla Farnesina nel secondo giorno di Plenaria del CGIE. Il 14 novembre in assemblea si è discusso di proposte per una più stretta collaborazione tra le rappresentanze delle Comunità all'estero: Associazioni, Comites, CGIE, Parlamentari eletti nella circoscrizione estero, Comitati degli italiani all'estero di Camera e Senato, Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato e Rappresentanza diplomatico-consolare. "È necessario concretizzare un rapporto globale di rappresentanza - ha sottolineato Mangione - ognuno di noi può dare un contributo. Non dobbiamo pensiamo di essere indispensabili ma neppure di essere inutili. Siamo tutti importantissimi all'interno di un meccanismo di chiara collaborazione" ha aggiunto. "Questo Consiglio generale deve rispettare se stesso. È 'esso' che decide qual è il messaggio che vuole portare verso l'esterno. Con il massimo rispetto di ambiti e prerogative" ha concluso Mangione.

 

MANGIONE: PARTECIPAZIONE PER SENTIRSI CITTADINI EUROPEI

Oggi emigrano giovani e famiglie e "noi dobbiamo dare a questo mondo" di Italiani che "si sta costruendo fuori" dall'Italia la possibilità di sentirsi "cittadini europei" e per farlo "la chiave è quella della partecipazione". Lo ha detto Silvana Mangione, vicesegretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero, alla Farnesina durante la plenaria del Cgie (12-16 novembre), a proposito del voto degli italiani all'estero in occasione delle elezioni europee.  "La partecipazione al voto europeo darebbe un nuovo impulso" ha detto Mangione che ha sottolineato che si tratta di "un momento delicato: ma sono convinta - ha aggiunto - che l'unica strada da seguire è quella di riscoprire e far valere i valori portanti della cittadinanza europea".

 

EDITORIA ITALIANA ALL’ESTERO, CRIMI: RIVEDERE LE MODALITA’ DI FINANZIAMENTO

"Il mondo della stampa è in profondo cambiamento. Credo che anche la stampa italiana all'estero debba rendersi conto che c'è stato un cambiamento nell'approccio da parte dei lettori, e deve esserci un cambiamento anche nell'approccio da parte delle modalità di finanziamento". Lo ha detto a 9Colonne Vito Crimi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Oggi vengono finanziati gli editori, che usano i fondi per rivedere i loro bilanci e tenere in piedi l'azienda. Se vogliamo stimolare la ricerca di informazioni dobbiamo trovare altre modalità - prosegue Crimi -. Non è finanziando la produzione di giornali che noi finanziamo la cultura del pluralismo e dell'informazione. La scommessa è trovare altre forme". "Quando parliamo di tagli dei fondi all'editoria non parliamo di tagli dei fondi al pluralismo - sottolinea il sottosegretario - ma parliamo della revisione delle modalità in cui questi fondi vengono utilizzati, non più nel finanziamento diretto agli editori ma in altre forme, ad esempio finanziando i lettori affinché acquistino prodotti editoriali o forme di partecipazione per incentivare la cultura del pluralismo".

 

EDITORIA ITALIANA ALL’ESTERO, CRIMI: SFIDA E’ SCOMMETTERE NELLA RETE

"La sfida per la stampa italiana all'estero è la rete". Lo ha detto a 9Colonne Vito Crimi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "E' vero che alcune comunità non sono native digitali - riflette Crimi - ma è comunque quella la nuova sfida. La rete permette di abbattere i confini del mondo, non c'è più l'idea della comunità isolata che tramite uno strumento di informazione cartaceo riceve le informazioni, ma quella che in tempo reale è sempre connessa con il proprio paese".

 

RETE CONSOLARE, VIGNALI: MENO PERSONALE MA E’ AUMENTATA LA PRODUTTIVITA’

"Vorrei attirare l'attenzione sull'aumento della produttività del nostro personale all'estero in questi anni nonostante la diminuzione di circa il 30% del personale di ruolo". Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. Il primo punto all'ordine del giorno della plenaria è infatti lo stato della rete diplomatico-consolare all'estero e la digitalizzazione dei servizi. Vignali cita il caso dei passaporti, "l'atto più importante per i connazionali, su cui si misura l'efficienza della sede. In questi 5 anni abbiamo avuto un aumento della produttività del 31%. Solo nel 2017, rispetto all'anno precedente, c'è stato un aumento del 16,5 %". Questo, sottolinea Vignali, è "possibile anche in virtù dei processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica, ma anche grazie ai nostri funzionari. Personale che, comunque, fa il massimo per le nostre collettività. Non è sufficiente purtroppo, lo sappiamo, ma è necessario sottolineare questo aspetto".

 

RETE CONSOLARE, VIGNALI: IMPEGNO PER NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE

Quello della rete consolare "è un tema che ricorre. Non tutti i problemi sono risolti, anzi ci sono carenze soprattutto per quanto riguarda il personale: il vero nodo che tocca la presenza del paese all'estero". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero del ministero degli Esteri, durante l'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. Per quanto riguarda la "mancanza di organico adeguato, il governo è attivamente impegnato a reperire nuove risorse. E' stata presentata la richiesta in legge di bilancio per assunzione di personale a ruolo e a contratto da destinare prioritariamente ai consolati".

 

RETE CONSOLARE, SCHIAVONE: POTENZIARE IL NUMERO DEI FUNZIONARI

Dalla discussione sullo stato della rete diplomatico-consolare all'estero, è emersa "la necessità di potenziare il numero dei funzionari della nostra rete, sia di ruolo che contrattisti". Lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. Schiavone sottolinea "l'impegno del Cgie per sollecitare il parlamento affinché sulla questione ci sia spazio e tempo da dedicare", soprattutto in vista della Legge di Bilancio. "Non siamo il sindacato degli italiani all'estero, li rappresentiamo. Dobbiamo sollecitare affinché sulla questione si definiscano spazi e interventi", ha concluso Schiavone.

 

RETE CONSOLARE, SABBATUCCI (MAECI): E’ VALORE AGGIUNTO

"L'amministrazione crede che la vera risorsa del ministero degli Esteri sia la sua rete, perché rappresenta qualcosa di unico". Lo ha detto il Direttore generale per le risorse e l'innovazione del ministero degli Esteri, Luca Sabbatucci, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Qualunque istituzione italiana voglia muoversi sull'estero non può prescindere dalla nostra rete - prosegue Sabbatucci -. A volte può prescindere dal ministero ma non dalla rete. E' il valore aggiunto della nostra politica estera, un valore intangibile del ministero e del nostro paese. Abbiamo cercato, pur con risorse decrescenti, di dare impulso alla rete".

 

SENATO, PETROCELLI (M5S): DAL 2019 COMM. ESTERI IN MISSIONE ALL’ESTERO

"Nuova mobilità, collettività storiche, Sistema Paese e cittadinanza: su questi temi la Commissione Esteri del Senato, a partire da gennaio 2019 e per tutto il suo mandato, intende organizzare delle missioni di confronto con le comunità italiane sparse nel mondo". Lo ha detto il presidente della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama, il senatore M5S Vito Petrocelli, intervenendo alla Farnesina alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "E' un lavoro che dobbiamo fare a prescindere dal fatto che si possano insediare gli organismi di rappresentanza più specifici, come è sempre stato il Comitato per le Questioni degli italiani all'estero - continua Petrocelli -. Oggi come ieri c'è la consapevolezza, di tutta la Commissione Affari esteri del Senato, del ruolo delle nostre comunità italiane all'estero: quello che vogliamo testimoniare a partire da gennaio 2019. Organizzeremo missioni per toccare diverse realtà: dove ci sono le maggiori emergenze (Venezuela, Sud Africa o Regno Unito), ma anche dove ci sono le comunità più numerose. Questo è l'obiettivo che intendo raggiungere".

 

BREXIT, VIGNALI: PRONTI A TUTTI GLI SCENARI

Sulla Brexit "oggi le notizie sono più incoraggianti, ma dobbiamo mantenerci pronti a tutti gli scenari. Un accordo sarebbe quello che maggiormente tutela i nostri connazionali, ma dobbiamo prepararci anche alla mancanza di un accordo. Dobbiamo attivare tutti i canali istituzionali affinché i diritti dei cittadini italiani vengano garantiti". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero del ministero degli Esteri, durante l'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Dobbiamo essere pronti - sottolinea Vignali - a offrire le stesse garanzie ai britannici".

 

MERLO: BENE CONVENZIONE MAECI-PATRONATI-ASSOCIAZIONI

"Ho già parlato con Vignali (direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, ndr). Sono favorevole alla convenzione tra il ministero degli Esteri, i patronati e le associazioni". Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "I patronati devono avere un ruolo - continua Merlo - e se la cosa andrà avanti, anche le associazioni di volontariato avranno un ruolo importante soprattutto per informare i cittadini prima che arrivino in Consolato". "Sono favorevole a questa convenzione - ribadisce il sottosegretario Merlo -. Spero si realizzi il prima possibile. E' un modo per migliorare la rete consolare".

 

VIGNALI: ITALIANO LINGUA DI PROMOZIONE E INTEGRAZIONE

Gli Stati generali della lingua italiana nel mondo "è stato un appuntamento di grande rilievo che ha visto la partecipazione diretta anche del Cgie. Un evento significativo durante il quale sia Mattarella sia Moavero hanno riconosciuto l'importanza delle collettività italiane all'estero nella promozione della lingua e cultura italiana all'estero". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero del ministero degli Esteri, durante l'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "L'italiano è lingua di promozione del Paese e potrebbe diventare lingua di integrazione, anche dei discendenti degli italiani che chiedono la cittadinanza italiana. Questo è un tema che verrà ripreso, un tema ineludibile".

 

E. MARINO: CGIE HA DATO IL MASSIMO QUANDO HA STIMOLATO LA POLITICA

"Quando parlo del Cgie, dei Comites, della Circoscrizione Estero, sento il peso della storia che li accompagna". Così Eugenio Marino, della Direzione nazionale del PD, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (12-16 novembre) alla Farnesina. "Il Cgie - ricorda Marino - è nato prima della Circoscrizione Estero. La Circoscrizione Estero è nata grazie al lavoro del Cgie. La stessa legge di riforma che si discute oggi (quella del voto all'estero, ndr) è nata qui. Parlo con questo peso della storia, non con lo spirito nostalgico ma con un occhio rivolto al futuro". Secondo Marino "questa istituzione ha dato il massimo quando è stata capace di stimolare la politica. Si tratta di un organismo nato come consultivo di governo e parlamento, per dare un aiuto alla politica, è un organismo che fa politica". "Mi sono sempre battuto contro chi mi diceva che la politica non doveva entrare nel Cgie - sottolinea Marino -. La politica deve farla il Cgie, deve dare un contributo politico, senza però essere partitico. Non deve farsi condizionare dai partiti. In questo snodo si gioca la difficoltà di fare politica senza essere partitici". Il Cgie "ha dato il massimo quando ha fornito al Parlamento e al governo soluzioni - ribadisce Marino -: la legge sul voto all'estero è nata qui. Tremaglia ha voluto che da questo organismo uscisse quella legge che ha poi portato in Parlamento". E' necessario quindi "fare attenzione al rapporto politico-istituzionale tra il Cgie e governo e parlamento", conclude Marino.

 

A ROMA UN SEMINARIO SULLE DONNE ITALIANE ALL’ESTERO

"Vogliamo raccontare e raccontarci". Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, introduce con orgoglio il seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Cgie. L'evento è stato organizzato a 21 anni di distanza dal primo (era il 1997). Secondo Mangione bisogna passare dall'accezione delle "donne in emigrazione" a quella delle "donne italiane all'estero. Sto parlando di donne che sono coscienti della propria italianità e la trasmettono a ogni livello. Dobbiamo riuscire ad aiutare le donne a poter investire nelle loro infinite capacità, delle quali non sono coscienti, nella costruzione di una società migliore ovunque esse si trovino".

 

VERSO LA PRIMA CONFERENZA MONDIALE DELLE DONNE ITALIANE ALL’ESTERO

Si è svolto a Roma il 17 novembre un seminario sulle Donne italiane all'estero. L'evento - promosso nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero - è stato organizzato dal vicesegretario generale del Cgie Silvana Mangione e dalla coordinatrice del Gruppo Donne del Cgie Edith Pichler, con l'aiuto di tutte le consigliere del Cgie (12 su 63). Il seminario è stato voluto da tutto il Consiglio generale con l'obiettivo di "destare maggiore interesse e sensibilità verso quello che le donne fanno e costruiscono - ha detto Mangione introducendo i lavori - e gettare le basi per la prima Conferenza mondiale delle donne italiane all'estero", che dovrebbe essere organizzata entro il 2020.

 

MERLO ALLE DONNE: “OCCUPATE” IL POTERE

Sono state le donne a "sostenere le famiglie emigrate". Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. Merlo si sofferma poi sulla questione quote: "Credo che le donne debbano lottare per essere nel potere, per partecipare alle decisioni in tutti gli ambiti. Dovete prendere il potere - dice Merlo rivolgendosi alle donne presenti al seminario -, il potere si prende e non si occupa per quote. Dovete occupare il potere".

 

VIGNALI: DONNE PROMOTRICI DELLA MIGRAZIONE CIRCOLARE

"Mi auguro che siano le donne le principali promotrici dei circuiti della migrazione di ritorno. Vorremmo che chi va all'estero possa tornare in Italia e reinvestire le conoscenze. Le donne in questo hanno ruolo da giocare". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. "Sono spesso le donne che mantengono i legami con i luoghi di origine - continua Vignali -. Che siano proprio le donne a promuovere e sostenere la migrazione circolare e che questo possa diventare il tema della Conferenza mondiale delle donne italiane all'estero". Secondo Vignali "la circolarità della migrazione" può diventare un "valore aggiunto delle donne".

 

VIGNALI: SEMINARIO SULLE DONNE PER GUARDARE AL FUTURO

Questa giornata "è un momento importante. Una giornata che guarda al futuro. Se facciamo un paragone con quello che accadde 21 anni fa (quando ci fu il primo seminario sulle Donne italiane all'estero, ndr) ci sono notevoli differenze. All'epoca si guardava al passato, alla storia della nostra emigrazione, al ruolo storico delle donne in emigrazione. Storie drammatiche, di fatica, di sofferenza. Una memoria che va salvaguardata e recuperata, ma c'era uno sguardo diverso alla componente femminile". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. Questa giornata invece "guarda al futuro", ribadisce Vignali sottolineando alcuni punti centrali della discussione: "evoluzione della presenza, leadership, nuova professionalità. Parole che vogliono dire qualcosa. La presenza delle donne è cambiata e dobbiamo averne consapevolezza per valorizzarne il ruolo".

 

VIGNALI: LE DONNE “ANIMANO” LE RETI DI SOLIDARIETA’

"Le donne rispecchiano meglio i valori positivi della nostra presenza all'estero. Nella percezione dello straniero, gli stereotipi negativi sono quasi tutti maschili, quelli positivi sono tutti femminili". Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. Le donne quindi come "specchio di valori positivi, ma anche come capacità ed esempio di integrazione. Le donne sono capaci di avviare circuiti di solidarietà - spiega Vignali -, il tema della solidarietà è interessante perché sappiamo che non si tratta solo di fuga di cervelli, ma ci sono ampie fasce di lavoratori che partono e che rischiano di finire in situazioni di marginalità". Le donne sono quelle che "più animano le reti di solidarietà - conclude Vignali -. Le donne sanno fare rete, sanno coinvolgere. La solidarietà è un importante aspetto da valorizzare. L'ultimo aspetto che mi preme e che ci proietta al futuro è la capacità delle donne di mantenere le relazioni, intrecciarle e salvaguardarle".

 

L’IDENTIKIT DELLA DONNA ITALIANA ALL’ESTERO

"Sono circa 2,7 milioni le donne nei nostri schedari consolari. Sono giovani, l'età media è di 29 anni. Quella degli uomini è 32. Solo il 4% delle donne si dichiara casalinga, questo vuol dire che c'è una partecipazione attiva al mondo del lavoro". Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. "La maggior parte è occupata in due settori che possiamo dire tradizionali: ristorazione e moda, ma ci sono tante altre professionalità. L'11 % è impiegato nei servizi, l' 8 % nel marketing, il 6 % nella formazione, il 5 % nell'informatica, il 4 % nell'ingegneria, quasi il 3% nel management", continua Vignali. C'è poi il mondo della ricerca: "Le donne italiane all'estero sono biologhe, chimiche e geologhe", afferma ancora Vignali. "Qualcosa è cambiato. Per età, per professione, per ruoli. Di questo dobbiamo prenderne atto per valorizzare il potenziale delle nostre donne all'estero", conclude Vignali.

 

SCHIAVONE: L’IMPEGNO DEL GRUPPO DONNE E’ MOTIVAZIONE

"L'impegno del Gruppo Donne del Cgie è una motivazione in più per lo stesso Consiglio generale degli italiani all'estero in quanto si aprono scenari nuovi". Lo ha sottolineato il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Cgie. Soffermandosi sul mondo del lavoro, Schiavone afferma: "Ovunque ci sono disparità e soprattutto si manifestano nel salario. Occorrerà fare passi in avanti, impegnarsi affinché si arrivi a capire che l'individualità va sostenuta per quello che è nella sua essenza, indipendentemente dalla questione di genere". Le cittadine italiane nel mondo "hanno bisogno di far affermare questi principi - prosegue il segretario generale del Cgie -. Abbiamo bisogno di raggiungere degli obiettivi: questa potrebbe essere una sfida affinché si possa indire la Prima conferenza mondiale delle donne in emigrazione".

 

GARAVINI (PD): LE DONNE SONO VALORE AGGIUNTO IN EMIGRAZIONE

"Grazie alle donne del Cgie che hanno voluto questo seminario. Grazie anche ai consiglieri che fanno onore all'attenzione e alla sensibilità che il Cgie ha nelle questioni delle donne in emigrazione". Lo ha detto la senatrice del Pd eletta all'estero Laura Garavini, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. La parlamentare dem sottolinea "il valore aggiunto delle donne in emigrazione" e l'importanza di "far sentire e dare visibilità alle donne, alla voce e ai ruoli che sono riuscite a conseguire, all'attivismo finalizzato a indicare obiettivi". "Sono sempre di più le donne che emigrano, sono giovani professioniste che hanno voglia di andare all'estero - prosegue Garavini - Quella di oggi è solo una tappa di un percorso che merita di essere portato avanti perché la storia dell'emigrazione è quanto mai di attualità anche per le questioni che interessano i nuovi fenomeni migratori". Le donne sono "il motore dell'integrazione - sottolinea Garavini -, per sé, per i propri figli e per la comunità. Questo è di estrema attualità perché può fungere da sprone rispetto a quelle politiche che possono essere fatte dalle giovani donne migranti in arrivo".

 

MANGIONE: LE DONNE SONO PORTATRICI DI UNA CULTURA NUOVA

"Entusiasmante". Silvana Mangione, vicesegretario generale del Consiglio generale all'estero, definisce così il risultato del seminario sulle Donne italiane all'estero, organizzato il 17 novembre a Roma nell'ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. "Si sono gettate le basi per l'organizzazione, entro il 2020, della prima Conferenza mondiale delle donne italiane all'estero", dice Mangione a 9Colonne a margine del seminario. "Le donne sono portatrici di idee nuove, di nuova cultura - prosegue Mangione -, di una nuova capacità di integrazione, di costruzione di rapporto tra comunità. Abbiamo ascoltato molte esperienze, una più interessante dell'altra - sottolinea il vicesegretario generale del Cgie - e tutte insieme hanno costruito un racconto che dà una nuova dimensione al mondo delle donne italiane all'estero". Il seminario, ricorda Mangione, "è stato fortemente voluto dal Cgie e preparato a quattro mani dalla coordinatrice del Gruppo Donne Edith Pichler e da me, con l'aiuto di tutte le colleghe". "Ne esco con un entusiasmo enorme, come anche i colleghi che hanno assistito ai lavori - conclude Mangione -. Le donne hanno delle cose da dire, non sono una casta a sé e non sono 'l'altra metà del cielo', il cielo è uno solo e siamo tutti insieme".

 

MANGIONE (CGIE): DONNE SONO CREATIVE E INARRESTABILI

"Le donne in emigrazione e le loro difficoltà" è stato il tema affrontato da Silvana Mangione, vice segretario del Cgie intervenuta all'assemblea plenaria che il 19 novembre ha fatto tappa a Matera. "Le donne sono creative e inarrestabili. Negli anni sono state loro ad occuparsi della famiglia gestendo l'economia domestica. Oggi le donne che emigrano desiderano crescere e migliorare il loro futuro. Un tempo si parlava di vedove bianche oggi non è così. Sono ricercatrici. Studiose. Oggi, inoltre, il numero delle donne che emigra sta diventando più grande di quello degli uomini. Ma è necessario che ci sia una circolarità. I ricercatori italiani all'estero, ricordiamolo, hanno ricevuto un'ottima preparazione in Italia". Mangione ha ricordato l'appuntamento del 17 novembre a Roma: "Si è costruita una giornata 'fatta di storie'. Oggi queste storie sono diventate un racconto unico: ed era uno dei nostri obiettivi, tracciare un racconto e il racconto c'è stato. Tra gli obiettivi anche quello di organizzare la conferenza delle donne italiane nel mondo. Vorrei che ad organizzare una pre-conferenza fosse proprio la Basilicata, che esprime la capitale europea della cultura nel 2019". "Dobbiamo lavorare tutti insieme - conclude Mangione - e lavorare sul ricordo. Non dobbiamo dimenticare la storia dell'emigrazione. E' necessaria per comprendere fenomeni quotidiani".


IL CGIE FA TAPPA IN BASILICATA, TERRA DI ACCOGLIENZA DI POPOLI

Mancano solo due mesi. Il prossimo 19 gennaio i riflettori saranno tutti puntati su Matera. Quel giorno è in programma infatti la cerimonia inaugurale che la incoronerà capitale europea della cultura 2019. Nel frattempo – dal19 novembre - Matera ha 70 nuovi ambasciatori nel mondo. I Consiglieri del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE) sono stati infatti nominati Ambasciatori nel mondo di Matera capitale europea della cultura 2019, terra di emigrazione e di accoglienza. Una novità. Come una novità è stato il fatto che il Cgie ha fatto tappa per la prima volta a Matera. “Un grande risultato”, sottolineano dalla Basilicata, che è stato vissuto con grande entusiasmo da parte dei consiglieri e che ha ricevuto il plauso di Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina: “Il Cgie ha saputo dialogare con il territorio” ha detto Vignali dalla Città dei Sassi. Il 18 e il 19 novembre, ospite della Fondazione Matera - Basilicata 2019, il Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) insieme ad altre istituzioni, si è infatti riunito in assemblea plenaria nella Città di Matera. Obiettivo dell’evento, “sottolineare il ruolo del Consiglio generale quale promotore di cultura presso le collettività all’estero e le rispettive comunità di appartenenza”. Nella serata del 18 novembre dunque tutti i presenti sono stati nominati “Ambasciatori di Matera capitale della cultura europea”. Presso la Casa Cava di Matera, il 19 novembre sono state inoltre inaugurate due mostre fotografiche e documentali che saranno in visione fino al 24 novembre: la prima racconta la storia dell’emigrazione italiana e lucana, la seconda raccoglie gli scatti di Ron Galella, noto paparazzo newyorchese originario di Muro Lucano. La tappa del Cgie a Matera ha preso il via con i saluti di Gianni Oliva, segretario generale Fondazione Matera-Basilicata 2019. Sono poi intervenuti Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina, Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, Silvana Mangione, vicesegretario generale del Cgie. Molti altri consiglieri hanno portato il loro contributo sottolineando l'importanza di un confronto aperto con i rappresentati istituzionali, ricordando il valore della memoria, l'importanza di conoscere la storia dell'emigrazione italiana per meglio comprendere l'attualità. Si è parlato inoltre di nuova mobilità e di turismo di ritorno. Presente anche il deputato eletto all’estero del Maie Mario Borghese. Alla plenaria è intervenuto il direttore del Museo dell’emigrazione italiana in allestimento a Genova per il 2021, Pierangelo Campodonico, che ha presentato in anteprima il progetto esecutivo del Museo stesso. Ad introdurre la giornata, dal tema “Basilicata terra di emigrazione, terra di accoglienza”, Luigi Scaglione, Coordinatore Centro Lucani nel Mondo Museo dell'Emigrazione Lucana. Ha preso parte al dibattito anche Luca Braia, l'Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, che ha sottolineato a proposito di emigrazione e accoglienza: “Sono due politiche che devono andare sempre di pari passo”. Occorre, secondo Braia “Conoscere la storia che ci riguarda per scrivere il presente e il futuro”. E il Cgie guarda già al futuro: alla conferenza dei giovani che si terrà nel 2019 a Palermo. I lavori continuano.

 

SCHIAVONE (CGIE): LEVA SU PASSIONE, IDENTITA’ E CULTURA

"Questa terra da culla di civiltà è diventata una terra di riscossa. Questo è avvenuto tramite una mescolanza. E' questa la forza delle nostre genti". Lo ha detto riferendosi a Matera Michele Schiavone, segretario generale del Cgie. "Dobbiamo recuperare spunti attraverso la memoria. È una sfida e un impegno anche per gli italiani che vivono nel mondo. Nel ruolo che ci compete facciamo leva su passione identità e cultura. Questo sono gli italiani che vivono nel mondo". Secondo Schiavone "quando si intrecciano esperienze " si va lontano: "Dobbiamo nella transumanza creare sistemi nei quali gli italiani nel mondo con il loro agire possono identificarsi ed agire. Bisogna tenere vivi gli organismi di rappresentanza -ha sottolineato Schiavone - che hanno bisogno di essere coordinati. Occorrono i giusti strumenti e per alcuni aspetti il nostro paese è in ritardo . Serve uno sforzo comune". Il Cgie dovrà "affrontare sfide e avrà un ruolo: - conclude Schiavone - guardare in alto e realizzare le aspettative dei 5 milioni di italiani che vivono nel mondo. Una famiglia immensa di cui il nostro paese può e deve contare".

 

BORGHESE (MAIE): L’ITALIA PUNTI SUL TURISMO DI RITORNO

"Sono molto contento e molto emozionato per questa bellissima iniziativa del Consiglio generale degli italiani all'estero che realizza la plenaria qui nella bellissima città di Matera. Una città con tantissima storia, cultura, che ha saputo in questi anni sfruttare le sue potenzialità con la candidatura come Capitale europea della cultura 2019. E' un'opportunità unica per il Consiglio generale degli italiani all'estero, un organismo che rappresenta le nostre comunità nel mondo e sarà un ambasciatore che porterà la voce di Matera nei diversi territori: questo ci permetterà un turismo di ritorno, con più turisti in questa città": lo afferma il deputato del Maie Mario Borghese, intervistato da 9colonne a margine della plenaria del Cgie a Matera. "Quando parliamo di turismo di ritorno - aggiunge - parliamo di un'economia che si muove e più risorse. L'Italia deve puntare su questo, in un mondo globalizzato con un turismo molto differenziato che è difficile attrarre". "Nel contratto di governo - aggiunge il deputato - ci sono diversi temi per gli italiani all'estero. Noi dobbiamo offrire ai nostri connazionali che vivono all'estero una migliore rete consolare, migliori servizi, un'attenzione adeguata ai nostri concittadini che sono più di 5 milioni iscritti all'Aire. Perciò stiamo lavorando insieme ai colleghi della Lega e del M5S su un emendamento per assumere nuovi contrattisti a contratto locale. Ci sono dei concorsi che certamente si faranno l'anno prossimo perché ci sono delle realtà come ad esempio i consolati di Londra, San Paolo e Buenos Aires che hanno bisogno di più risorse umane per migliorare i servizi consolari".

 

CONSIGLIERI CGIE “AMBASCIATORI” DI MATERA CAPITALE UE CULTURA

Ospite della Fondazione Matera - Basilicata 2019, il Consiglio generale degli italiani all'estero (Cgie) insieme ad altre istituzioni, si è riunito il 19 novembre in assemblea plenaria nella Città dei Sassi. Nella serata del 18 novembre tutti i presenti sono stati nominati "Ambasciatori di Matera capitale della cultura europea".

 

PAPAIS: RINNOVIAMO L’ASSOCIAZIONISMO

"Promuovere il turismo di ritorno a Matera: un'ottima idea, anche noi associazioni chiediamo al governo uno spazio. Per riuscirci è necessario mettere in campo una rete". Lo ha detto il consigliere del Cgie Luigi Papais che è intervenuto alla plenaria che il 19 novembre ha fatto tappa a Matera. "Mettiamoci insieme e rinnoviamo l'associazionismo" l'appello lanciato da Papais. Papais ha inoltre ricordato le iniziative del Faim.

 

RULLI: MEMORIA E PAROLE FONDAMENTALI

Paolo Rulli, consigliere del Cgie, intervenendo all'assemblea plenaria il 19 novembre a Matera ha sottolineato l'importanza "della memoria e delle parole": "solo dalla memoria può nascere una coscienza. Ci sono parole che dopo questa esperienza dobbiamo portare con noi. Farne tesoro per crescere". Emigrazione e memoria sono elementi che vanno di pari passo "e oggi ce lo ricorda una città straordinaria come Matera".

 

EMIGRAZIONE, CAMPODONICO: TENERE VIVA LA MEMORIA

Il direttore del Museo dell'emigrazione italiana in allestimento a Genova per il 2021, Pierangelo Campodonico, il 19 novembre a Matera in occasione della plenaria del Cgie ha presentato in anteprima il progetto esecutivo del Museo stesso. "A voi chiediamo suggerimenti e consigli. Chiediamo storie - ha detto rivolgendosi ai componenti del Cgie - è necessario non dimenticare la storia della nostra emigrazione. E' necessario tenere viva la memoria. Per questo il museo ha un grande compito".

(© 9Colonne - citare la fonte)